Trento, 7 Luglio 2019. Il mondo delle “salite” attende la Trento-Bondone come la regina delle cronoscalate, si lavora un anno per tentare di far meglio e magari scrivere un nuovo record di quelli che fanno storia, appunto all’” Università delle salite”. Ma poi c’è la federazione e gli organizzatori che mettono da parte il valore agonistico del CIVM e pensano a far cassa con le storiche e le inutili sfilate di vetture stradali o ancor peggio tuning, oltre a prevedere orari demenziali quando le previsioni annunciano pioggia nel primo pomeriggio, e dire che il sabato c’era stato uno sprazzo di intelligenza con l’anticipare la salita delle Gt e Sport… Purtroppo “loro” gongolano nello sparare un gran numero di iscritti, ma poi non lesinano a mancare di rispetto a chi fa sport, ma in maniera professionale.
La nostra gara è cominciata bene con un buon sabato di prove fattive che hanno portato ad ottenere nella seconda salita un crono con gomme usate già migliore (9.56,66) del nostro record dello scorso anno (9.57,00).
Poi la lunga domenica di attesa fino ad arrivare alla pioggia e nebbia giusto quanto tocca alle vetture più potenti. Si ha appena il tempo di settare l’Osella PA21 JrB 1000 Bmw LRM con le Avon rain prima dello start. Ovviamente lungo i 17 km di gara la strada può essere in condizioni molto diverse ma si parte alla cieca. I primi intermedi sono incoraggianti, poi una piccola ingenuità con la visiera appannata ci costano una escursione nel prato e la fine anticipata della nostra sfida.
Bravo Lombardi a limitare i danni ed uscire di strada senza contatti col rail, ma l’assetto è ormai scomposto e la “festa” termina nel prato bagnato dove resterà per ore fino a quando a gara terminata e parco chiuso libero il serpentone di vetture torna giù a Trento con un unico desiderio: dimenticare questa trasferta!